venerdì 17 agosto 2012

Una settimana!

Quante volte ho sognato di scrivere questo post, quante volte ho provato a immaginare come mi sarei sentita a una settimana prima della partenza, quante volte ho cercato di indovinare come avrei organizzato questi ultimi sette giorni in Italia... Congetture che ora svaniscono come nuvole per lasciare posto solo e soltanto alla realtà, una realtà che per la prima volta si materializza in tutta la sua interezza. 
Per quanto fino a qualche giorno fa fossi consapevole che venerdì 24 agosto sarei partita, questa data mi appariva ancora lontana e indefinita, quasi fosse offuscata dagli impegni che fino ad allora avevo in programma. Se durante il giorno la mia mente era occupata a pensare ad altro (la maggior parte delle mie energie mentali era destinata ai preparativi delle valigie, è vero, ma era come se quelle valigie sarebbero servite per un viaggio che ancora doveva essere programmato), e dunque il mio animo assolutamente tranquillo, di sera cominciava a sorgere un po' di ansia, che, sebbene cercassi di scacciare subito, si ripresentava di notte, provocando, come avevo già accennato nel post precedente, sonni disturbati. In questi ultimi giorni in cui posso dormire fino a mezzogiorno questa non ci voleva proprio, ma tant'è...
Stamattina, invece, mi sono svegliata con la consapevolezza che tra una settimana esatta mi troverò su un aereo diretto a Monaco, da cui il mio viaggio procederà per New York; che tra una settimana esatta avrò lasciato la mia casa, il mio paesino, Bologna, l'Italia, famiglia e amici, che, insomma, avrò lasciato tutte le mie certezze. Questo pensiero mi provoca una certa angoscia e paura, motivo per cui cerco di affrontarlo il meno possibile. E' anche vero che fa parte dell'esperienza, per cui, nonostante tutto, lo ignorerò e andrò avanti lo stesso, pronta per vivere un sogno inseguito da anni. Perchè sì, la paura, normale in un momento simile, pian piano svanirà, mentre la felicità di aver intrapreso questo percorso di crescita mi accompagnerà nel corso di tutta l'esperienza. Ci tengo a precisare che, malgrado queste sensazioni "negative", non mi sto affatto pentendo della mia scelta, anzi ne sono sempre più convinta. Emozioni come la paura e l'ansia sono importanti quanto la gioia e la felicità perchè è grazie ad esse che adesso riesco ad apprezzare ciò che ho qui: se provassi solo euforia non penserei ad altro che alla mia incredibile voglia di partire, senza soffermarmi un attimo a osservare ciò che lascio. 
Ma ora passiamo a informazioni più concrete. Non frequenterò la Deering high school bensì la Portland high perchè la mia hfamily ha pensato che avrei preferito andare nella stessa scuola di Julia, l'hsister di 16 anni, idea che approvo in pieno, sia perchè Julia mi potrà mostrare come funziona sia perchè la Portland high mi sembra nettamente migliore: offre un sacco di attività, sia sportive che intellettuali. Se volete darci un'occhiata questo è link http://www.phsbulldogs.org/files/Activities_Clubs_Sports_List2010.pdf, se invece volete curiosare nel sito, eccolo qui: http://www.phsbulldogs.org/. La scuola fortunatamente non comincerà il 4 ma il 6, perciò avrò una decina di giorni per ambientarmi un po'. L'orario scolastico va dalle 8 alle 14.10 tutti i giorni, tranne il mercoledì, in cui si esce alle 13.10. L'unica, piccola pecca della Portland high è che si trova proprio nel centro di Portland, quindi non potrò andarci a piedi, ma dovrò prendere il mitico schoolbus o farmi accompagnare da qualcuno. 
Infine, l'ultima novità è che Francesca, l'hsister di 19 anni, non vivrà a casa, ma al college, dove purtroppo si trasferirà proprio il giorno prima del mio arrivo. Mi ha detto, però, che cercherà di tornare il prima possibile, in modo da conoscermi e mostrarmi un po' la città. 




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