sabato 5 gennaio 2013

Winter Break

Non avendo la minima voglia di rispondere a quelle quattro domande di environmental science riguardo a come io possa contribuire per contrastare i cambiamenti climatici, ho avuto la brillante idea di approfittare di questi 75 minuti di study hall per aggiornare il blog. Per chi fosse stupito nel leggere environmental science e study hall chiarisco subito ogni dubbio: è il 4 gennaio e io sono a scuola. A scuola da due giorni, a dirla tutta. Trauma
Prima di raccontarvi del ritorno, del gelo che sta avvolgendo Portland in questi giorni e di altri fatti vari ed eventuali, vi parlerò delle mie vacanze natalizie, decisamente troppo corte per i miei gusti. Anyways.. 
Il 21 dicembre, ultimo giorno di scuola, è stato Ugly Christmas Sweater Day, giorno in cui si doveva indossare uno di quegli orridi maglioni natalizi. Visto che non avevo ugly Christmas sweaters, ne ho comprato uno non proprio brutto ma alquanto imbarazzante in un negozio di vestiti usati. A parte questo evento, che si è poi rivelato una mezza delusione, in quanto soltanto un quarto (a dire molto) della popolazione studentesca ha partecipato, la giornata è stata decisamente lame: in tre delle mie quattro classi abbiamo guardato film noiosi- durante matematica Elf, molto divertente in realtà ma era la terza volta che lo vedevo nel giro di due settimane, A Christmas Carol versione Muppets (terribile) durante giornalismo e un film riguardo alcuni uomini sopravvissuti in mare per mesi in environmental science. A ciò bisogna aggiungere un'ora passata a fare niente mentre i miei compagni esponevano le loro presentazioni in storia.
Il sabato e la domenica non è successo nulla di speciale, se non che ho passato la maggior parte del tempo a pulire e riordinare la mia stanza (un tempo ero una persona ordinata...). 
Lunedì, vigilia di Natale, mia sorella mi ha brutalmente svegliata urlando il mio nome e accendendo tutte le luci nella mia camera. Fortunatamente, però, aveva con sé pancakes per fare colazione insieme. Nel pomeriggio sono arrivati gli zii da cui abbiamo trascorso il giorno del Ringraziamento, con cui, alle 4, siamo andati a una specie di messa della unitarian church, chiesa che accetta tutte le credenze religiose di cui la mia famiglia ospitante fa parte. Una volta tornati a casa, dopo essere stati raggiunti da uno dei fratelli della mia host mom, abbiamo cenato con due antipasti, un'insalata e lasagne al pomodoro e ricotta che mi sono piaciute abbastanza, pur non essendo le vere, squisite lasagne bolognesi a cui sono abituata. 
Il giorno di Natale, dovendo partire per il Massachussets, dove avremmo passato due giorni con la famiglia del mio host dad, sono stata costretta ad alzarmi alle 7.30, il che non mi ha entusiasmato particolarmente. Nonostante ciò la mattina è stata la parte migliore della giornata: l'apertura di un sacco di regali inaspettati sorseggiando il mio cappuccino (non riesco più a vivere senza berne almeno uno al giorno...e pensare che quando ero in Italia non lo consideravo nulla di speciale!) e mangiando il mio muffin quotidiano, mentre fuori i primi fiocchi di neve cominciavano a cadere, mi ha reso felice. 
Terminata questa fase, ci siamo messi in viaggio, viaggio durato ben tre ore. Arrivati a casa della sorella del mio hdad, abbiamo aperto altri regali e cenato attorno alle 16.30 (!) con pollo, altro tipo di carne di cui non ricordo il nome, patate arrosto, zucca, cavoletti di bruxelles e cipolle agrodolci. Malgrado non vada pazza per i piatti tipici bolognesi di Natale, devo ammettere che quest'anno mi sono mancati parecchio. E in generale mi sono mancate tutte le tradizioni natalizie della mia famiglia: il cenone della vigilia, i film natalizi mangiando il mio adorato pandoro, ecc. E mi è mancata la mia famiglia. Per la prima volta ho veramente provato nostalgia, sarà perchè, a parte la cena e un gioco di società, non c'è stato nient'altro da fare e, una volta che la noia ha preso il sopravvento, la mia mente non ha aspettato un secondo di più prima di volare in Italia. 
Se in un primo momento il 26 si era prospettato migliore, si è rivelato esattamente uguale al giorno di Natale, con l'eccezione che una tempesta di neve prevista per la sera ci ha costretti a partire nel pomeriggio, con un giorno di anticipo, fatto che mi ha sollevata immediatamente. Non appena sono entrata in macchina, infatti, mi sono subito sentita meglio e by the time I was home ero completamente guarita. 
Il resto delle vacanze è volato cucinando biscotti, andando agli allenamenti di nuoto e giocando nella neve con le mie amiche (ho fatto per la prima volta un pupazzo di neve :D).
L'ultimo dell'anno, che avrei voluto rendere epico essendo qui negli Stati Uniti, è stato invece uno dei peggiori (e probabilmente il peggiore) che abbia mai vissuto. Il piano iniziale era di avere uno sleepover a casa della mia amica Anna insieme a una sua amica che io non conoscevo, ma, dopo vari cambiamenti, abbiamo deciso di andare a un party organizzato da amici di famiglia dell'amica e rientrare a casa di Anna prima della mezzanotte. Il party, pur essendo pieno di adulti e ragazzi più piccoli, è stato l'unico momento accettabile della serata... o meglio, la mezz'ora in cui abbiamo parlato con due ragazzi che vanno al college è stata l'unica parte carina della serata. La mezz'ora seguita dopo che loro se ne erano andati non lo è stata. Almeno ho mangiato in quel lasso di tempo. Lasciato il party alle 10.30, siamo rientrate a casa di Anna, dove abbiamo seguito in diretta il ball drop di New York. And that's pretty much it. La mezzanotte è scoccata, la sfera è stata calata e non c'è stato nessun brindisi, nessun festeggiamento. In quel momento ho davvero desiderato di essere in Italia, più di quanto lo avessi fatto il giorno di Natale. E ho continuato a desiderarlo per tutto capodanno. Poi, il 2 di gennaio le mie vacanze sono sfortunatamente finite e sono fortunatamente rientrata a scuola, il che mi ha totalmente distratto da quella sensazione. 
Avrei altro da raccontare ma questo post è già abbastanza lungo, quindi rimanderò al prossimo. Sappiate, però, che Portland è stata avvolta dal gelo: a partire da mercoledì ci sono stati rispettivamente -12, -16 e -8 di mattina! Sono eccitata di sperimentare un tipico Maine winter!     

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